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Completata la Prima parte del progetto per l'archiviazione digitale per l'Orto Botanico di Napoli


Siamo lieti di comunicare che si è conclusa con successo la prima fase del progetto di archiviazione digitale dell'Orto Botanico di Napoli nata dalla sinergia tra l'Istituzione dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II" e la New Media s.r.l. - dicecca.net - Web Site (per la parte codice)

L’intervento ha riguardato la progettazione dell'infrastruttura per la catalogazione digitale di una parte significativa del patrimonio documentale, con l’obiettivo di garantirne la conservazione e facilitarne la consultazione da parte di studiosi, ricercatori e cittadinanza.

Questo risultato rappresenta un passo fondamentale nella valorizzazione della memoria storica dell’Orto Botanico di Napoli e nella promozione dell’accessibilità al patrimonio culturale.

Il progetto proseguirà con le fasi successive di digitalizzazione e implementazione degli strumenti di fruizione online.

A titolo personale, sono molto contento di aver dato un contribuito importante per la conservazione e fruizione del Nostro patrimonio botanico e soprattutto aver collaborato con una dei più antichi Orti Botanici d'Italia (fondato nel 1807 e da sempre a via Foria a Napoli) simbolo prestigioso della nostra antica cultura e vocazione alle arti e alla scienza


Cenni Storici sull'Orto Botanico di Napoli

Il 28 dicembre 1807, il re di Napoli Giuseppe Bonaparte firma il decreto di fondazione del Real Orto Botanico. Giunge così a compimento l’idea di qualche decennio prima di Ferdinando IV di Borbone, la cui realizzazione era stata impedita dai moti rivoluzionari del 1799. Per il progetto furono espropriarti i terreni adiacenti l’Albergo dei Poveri, allora di proprietà dei Religiosi di Santa Maria della Pace e dell’Ospedale della Cava.

“Istruzione del pubblico” e moltiplicazione “delle spezie utili alla salute, all’agricoltura e alla industria” sono le espressioni che si leggono nei documenti ufficiali dell’epoca per descrivere lo scopo della reale istituzione. L’Orto partenopeo nasce quindi all’insegna della modernità e sin dalle origini si distingue per la molteplicità delle funzioni svolte e per il vasto patrimonio vegetale.

Giuliano de Fazio e Gaspare Maria Paoletti sono gli architetti che firmano il progetto. De Fazio progetta l’imponente facciata, il viale principale perpendicolare alla facciata e quello che conduce al Castello. Sempre di De Fazio è la Stufa temperata in stile neoclassico, il cui aspetto ricorda le Orangerie del XVIII secolo. La Stufa temperata ospitava gli agrumi durante la stagione sfavorevole. Paoletti disegna invece la parte inferiore del Real Orto.

Il primo direttore, Michele Tenore, lo resse per 50 anni, dall’inaugurazione del 1810 fino alla caduta del governo borbonico e all’Unità d’Italia. A lui sono succeduti 12 direttori titolari che hanno variamente contribuito all’impianto di nuove aree e all’arricchimento delle collezioni.

Attualmente, la superficie totale dell'Orto Botanico di Napoli è di quasi 12 ettari, sui quali sono presenti circa 9000 specie vegetali per un totale di circa 25.000 esemplari.

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